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LA CRISI IN ITALIA

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sapo.dona:
CIAO......  IO LAVORO IN UNA CITTA' COME MILANO ,TIRA  UNA BRUTTA ARIA......(FIGURIAMOCI IN ALTRE CITTA')QUESTA  CRISI  METTE IN GINOCCHIO UN PAESE INTERO........COME VANNO DA VOI LE VENDITE ?
SEMBRA CHE LE CENTRALI TELEFONICHE NON LE VUOLE PIU' NESSUNO......(SEMBRA CHE CONVENGA  DI PIU' VENDERE LE LINEE)
CHE NE PENSATE?
COSA NE PENSATE DEL NUOVO PROGETTO CLOUD DI SIEMENS?
SE PRENDERA' PIEDE ROBABILMENTE NON CI SARA' BISOGNO DI NOI TECNICI...BOOOOOOOOOOOOO ,COSI' BASTEREBBE UN COMMERCIALE CHE PORTA I TELEFONI AL CLIENTE GIA CONFIGURATI.......(MAGARI DALLA ROMANIA).
CIAO A TUTTI (SCUSATE PER IL PESSIMISMO MA DI POSITIVO NON C'E NIENTE)

Kimera:
Non vorrei fare il filosofico (il tozzo di pane sotto i denti non si ottiene facendo solo/sempre i filosofi) ma, secondo la mia opinione del tutto personale, la crisi (globale, italiana, finanziaria, economica, sociale...dandole l'attributo che più si preferisce) è legata alla (falsa) percezione e alla (falsa) aspettativa (creata ad arte da "tutto ciò che non siamo noi stessi") che si debba vivere costantemente in crescita perenne: vendere sempre più sistemi telefonici, aumentare sempre il numero di Clienti, allargare il parco dell'installato, fatturare sempre di più, assoggettarsi (ed assoggettare) sempre a nuovi servizi, consumare (e far consumare) sempre di più, ecc.

Ho il triste sospetto che però le cose non debbano essere proprio così (almeno con i presupposti a cui siamo abituati: facendo sempre la stessa cosa si ottiene sempre lo stesso risultato...della serie...vendo PBX per 30 anni...continuerò a vendere sempre più PBX anche negli anni a venire sia che ci sia un naturale adeguamento tecnologico sia che ciò sia meno evidente) ed ho anche il sospetto che non si debba necessariamente "giocare al gioco" di chi vorrebbe che le cose si svolgessero solo (ed) in questi termini.

Le dinamiche (ovviamente) sono molto più complesse...ma il concetto di fondo è che, a mio modo di vedere, non è (più) possibile sempre trovare qualcuno a cui "vendere" nuove cose/nuovi servizi (anche se partiamo dall'assunto che le "vecchie"/"vecchi" cose/servizi debbano sempre doverosamente essere sostituite/i con "delle nuove"/"dei nuovi" cose/servizi alimentando così il "movimento" dell'economia che, dall'esterno, viene costantemente misurata in base a questo "movimento").

Questo non significa che ci dobbiamo "fermare"...significa forse che dobbiamo modificare lo sguardo con il quale guardiamo ed affrontiamo le cose di tutti i giorni (lo dico da essere umano, non da Cliente nè da fornitore).

Sinceramente non penso (ancora) nulla del progetto Cloud...questo in generale...perchè lo staging ed il deployment (un Commerciale che porta i terminali IP dal Cliente e gli fa "collega e tutto funzionerà, ciao ciao" ?) sono attività che non tutti (fornitori/clienti) si possono permettere senza tenere in conto anche l'affidabilità dei sistemi e dei servizi che si vanno ad esternalizzare (i crash dei vari Clouds ne sono una prova) e sinceramente più si vuol far credere apparentemente semplice il quadro proposto più invece le difficoltà tecniche e le sottostanti insidie diventano evidenti (gli anelli deboli, la complessità) quindi con molta gente che ancora fa fatica a spedire una semplice mail dal proprio Smart Phone da 699 Euro (causa SMTP erronei o manifeste sincrasie tra gestori e la vera Internet - e stiamo parlando solo di un messaggio mail)...la vedo gran dura che tutto cambierà così velocemente se senza un sanguinoso sforzo (di fornitori/clienti ed esseri umani!). Ma ne vale (per noi) davvero la pena ?

Saluti,
Kimera.

P.S.
"Tira una brutta aria" in tutta Italia...non solo a Milano...ma birrerie, ristoranti, pizzerie e caffetterie sono sempre insolitamente piene...che strano no? abbiamo "sbagliato" mestiere ?

Hunter:
Vero, le vendite sono calate, e questo è innegabile, ma per quello che mi riguarda il lavoro è aumentato. L'assistenza è aumentata perchè i gestori assottigliano sempre più i ranghi dei reparti tecnici, quindi sempre più spesso capita di fare assistenza ad un cliente che ha una borchia guasta, un router guasto, o linee telefoniche non funzionanti (con sto caldo poi, in centrale a Piacenza i condizionatori si accendono ad una temperatura ambientale di 38 gradi  ???)

E' anche vero che la tecnologia cambia velocemente e vorticosamente, un HiPath 3000 fino a qualche anno fa era il top della gamma, per stabilità, semplicità d'uso e funzionalità, ora con i vari CTI, con telefoni che hanno sempre meno tasti e che sono sempre più inclinati, cisco docet  ;D , proporre un HiPath 3000 ti fa sembrare preistorico.

Il cliente vorrebbe gli stessi servizi di prima, combinati ad un sistema che non si blocca mai, e la parola d'ordine ormai è VoIP "come i vostri non sono telefoni VoIP!? Ma non vi vergognate!? AH! Ma il vostro sistema non funziona con il MAC, ma come, nel 2012!?" ;D peccato che poi, almeno da noi, ci sarà un cliente su 100 che usa le linee di un provider SIP, e che magari in un azienda di 100 utenti c'è un solo MAC.

Non credo molto nel progetto cloud, per ora, troppo immaturo, troppe variabili che nessuno considera da mettere in gioco. Sebra il classico tranello da quiz dove dentro di te dici "mmm...sembra tutto troppo facile"

Forse quando prenderà piede e quando ci sarà una specializzazione più approfondita sull'argomento, ma per le esperienze che abbiamo vissuto noi il "centralino virtuale" ha vita breve se non c'è qualcuno che lo segue.

Detto questo, tieni duro.

Credo che i periodi di crisi servano per motivare ancora di più le persone a migliorare e a trovare soluzioni sempre più efficaci, la vedo più come un'occasione, una sfida per rivoluzionarsi, che un nemico da combattere.


Kimera:
Rimango "sul filosofico": interpretare la crisi (o le forme di crisi che ci si presentano) come "un nemico" che va "combattuto strenuamente" e "ad ogni costo" è proprio quello che la società viene indotta a fare...senza riflettere sull'orgine delle cose e sull'orientamento (vogliamo chiamarla "sostenibiltà" ?) che merita la nostra esistenza. Un approccio antagonistico è niente di più sbagliato proprio per i motivi espressi prima...il fatto di cambiare prospettiva e cogliere il momento (anzi, cogliere la nuova fase...più che il momento) per fare qualcosa di diverso o tentare di fare ciò che si sa meglio realizzare con un approccio differente è, come hai detto, una sfida che ci viene proposta (imposta)...ed è quindi un'occasione che va colta al balzo vista la tipica pigrizia umana (mi viene in mente una frase: "chi continua a pensare come ha sempre pensato, continuerà a fare quello che ha sempre fatto"...).

Saluti,
Kimera.

fastbyte:
Vorrei essere molto sintetico su discorso visto che Kimera di nuovo ha centratto Bullseye...

Se guardiamo una piccola azienda di telefonia che faceva circa di media 5 impianti al mese in ultimi 10 anni significa che nella lista dei clienti
ha circa 600 contatti. Basta rivisitare gli stessi e parlare con cliente... Ci sara qualche nuovo impianto, qualche upgrade, qualche software CTI
da vendere...

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